Nel 1862 la poetessa americana Emily Dickinson scriveva “Il cervello è più grande del cielo… più profondo del mare”, perché tutto il mondo è contenuto e, in un certo senso, creato dal cervello. Rita Levi-Montalcini fece eco a queste parole affermando: “Il nostro cervello non ha colonne d’Ercole: è infinito, non ha confini”. Sarebbe bello se negli anni a venire, poeti e scienziati, giovani e meno giovani, docenti e discenti dessero vita a una “Nuova Alleanza” di fronte a una cultura hypertech che potrebbe condizionare il cervello ancora plastico e imprigionare la mente indifesa dei cuccioli di Homo sapiens sapiens in una Matrix artificiale/virtuale.